In un tempo tremendo piano piano ti allontani da tutto,

ma con fatica, senza arroganza, come un uomo

sconfitto che riesce a vivere solo rifugiandosi nel suo

piccolo mondo.

Ma la salvezza personale non basta a nessuno.

E la sconfitta è proprio quella di avere ancora la

voglia di fare qualche cosa e di sapere con chiarezza

che non puoi fare niente.

È lì che si muore, fuori e dentro di noi.

Sei come un individuo innocuo, senza giudizi e senza idee.

E se non ti si ferma il cuore

è perché il cuore... non ha mai avuto la pretesa di pensare.

Sei come un individuo impoverito e trasportato al

capolinea, un individuo sempre più smarrito

e più impotente, un uomo al termine del mondo,

ai confini del più niente.

 

Da “Io come persona” di Giorgio Gaber 1993